La Confrerie du Sabre d’Or

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23 luglio 2009

La Confrerie du Sabre d’Or

Chi di noi non è mai rimasto incantato osservando stappare una bottiglia di champagne con la sciabola? Difficile o meno, ilgesto ha un non so che di magico che ci riporta ad un passato ricco di storia mista a leggenda. Chi fu il primo sciabolatore?

Camilla Guiggi

La Confrerie du Sabre d’Or vede nella figura di Napoleone il primo sciabolatore. La leggenda vuole che, in un accampamento militare, al termine di una dura battaglia, l’imperatore per brindare alla vittoria avesse aperto la bottiglia di champagne con un colpo di sciabola! Infatti, secondo Napoleone non esisteva un modo più sbrigativo di aprire la bottiglia che "decapitarla" con un colpo di sciabola!



La Confrerie du Sabre d’Or nasce nel 1986 in un piccolo villaggio di Francia, dove un gruppo di amici, estimatori dello champagne, decide di dar vita a un club di sciabolatori.

Elodio De Nardi è l’Ambasciatore per l’Italia ed è l’artefice delle meravigliose serate organizzate in giro per lo “stivale” per intronizzare nuovi Chevaliers-Sabreurs e Sabreurs.



Quindici nuovi Chevaliers-Sabreurs sono stati “intronizzati” durante le due serate “sciabolanti” nel cuore della zona del Prosecco, venerdì 17 luglio nel Ristorante il Certosino a Venezia e sabato 18 luglio nel Relais Duca di Dolle a Rolle di Cison. Magiche occasioni per imparare i segreti dell’antica arte della sciabolatura, alla presenza di Jean Claude Jalloux, Grand Maitre della storica Confraternita che attualmente vanta oltre 35000 iscritti nel mondo.

Inoltre, nella scenografica isola veneziana della Certosa, si è tenuto il gemellaggio con la Confraternita dei Cavalieri dell’Ostrica di Bretagna.



Pregiati champagnes sono stati serviti in abbinamento alla cucina dello chef veneziano Stefano Aldreghetti, recente vincitore in Sardegna del concorso internazionale “Il Girotonno”, e degli chef coordinati da Paola Budel, chef bellunese formatasi alla scuola di Gualtiero Marchesi e di Michel Roux, che aprirà il suo ristorante nella Tenuta Venissa a Mazzorbo, dove Bisol ha recuperato un’antica vigna murata.



Stappare una bottiglia di champagne con la propria sciabola e con inciso sopra il proprio nome è un’esperienza suggestiva e carica di emozione.

Le parole non bastano, bisogna provare.



Santè

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