Articoli di Massimo Zanichelli

Wine writer, degustatore professionista, documentarista. Per quindici anni ha lavorato per il Gruppo Editoriale L’Espresso firmando la guida I Vini d’Italia e la rubrica del settimanale «L’Espresso». Ha scritto il Nuovo Repertorio Veronelli dei vini italiani (Veronelli Editore, 2005), I Grandi Cru del Soave (Peruzzo, 2008), Effervescenze. Storie e interpreti di vini vivi (Bietti, 2017), Il grande libro dei vini dolci d’Italia (Giunti, 2018) e I quattro elementi del vino italiano. La Montagna (Bietti, 2022), primo volume di una tetralogia dedicato all'enologia nazionale. Collabora con «Vitae», «Civiltà del Bere», «L’AcquaBuona», «James Magazine» e «Vinetia Magazine». Come documentarista ha realizzato Sinfonia tra cielo e terra. Un viaggio tra i vini del Veneto (2013), F for Franciacorta (2015), Generazione Barolo. Oddero Story (2016), Nel nome del Dogliani (2017), La casa del Pinot Nero (2020) e Mosnel di Franciacorta (2024).

Viniplus > L'aromatico italiano
06 marzo 2025

I Fior d’Arancio del Conte

Differente da quello Bianco, il Moscato Giallo non è meno eclettico e ha un maggiore impatto aromatico. In uno dei suoi terroir d’elezione, i Colli Euganei, ha un’intera Docg dedicata. Nel panorama locale spiccano i vini del Conte Emo Capodilista.

Viniplus > L'aromatico italiano
28 febbraio 2025

I quattro Tramin

Sempre più snobbato dalla contemporaneità, il Gewürztraminer non può e non vuole nascondere le sue prerogative (spiccata aromaticità, generosità alcolico-zuccherina), che nelle mani giuste, come quelle di Willi Stürz della cantina Tramin, diventano qualcosa di tremendamente espressivo.

Viniplus > L'aromatico italiano
07 febbraio 2025

Le due M del Poggiarello

Conosciuta prevalentemente per i suoi vini dolci, la Malvasia di Candia aromatica eccelle anche nelle versioni secche. Come dimostrano le due versioni curate da Paolo Perini.

Viniplus > L'aromatico italiano
15 gennaio 2025

Il quartetto di Chambave

C’è un piccolo distretto della piccola Valle d’Aosta che produce un grande Moscato. Anzi, quelli della cantina cooperativa locale sono addirittura quattro.