Alto Adige, un mosaico di terroir
Racconti dalle delegazioni
22 aprile 2025

A dimostrazione che “nelle botti piccole c’è il vino buono”, l’Alto Adige è caratterizzato da una viticoltura di alta qualità, che si sviluppa su un mosaico di terroir, sia dal punto di vista geologico, che climatico. La degustazione, guidata da Gabriele Merlo, di sei eccellenti vini del territorio ce lo ha testimoniato, senza ombra di dubbio.
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L’Alto Adige è una regione prevalentemente montuosa, che confina a nord con l’Austria, a nord-ovest con la Svizzera, a sud-ovest con la Lombardia, a sud con il Trentino e a est con il Veneto. Le Alpi Retiche e le Alpi Noriche sono le due catene montuose principali site a nord mentre a sud si sviluppa il gruppo delle Dolomiti. Il 70% del territorio è costituito da pascoli e prati, il 15% da aree montuose non coltivabili e il restante 15% da aree dedite all’agricoltura e site nelle vallate, lungo il corso dei fiumi Adige e Isarco.
La Bassa Atesina è la culla della viticoltura dell’Alto Adige; sulla sponda destra dell’Adige si producono i grandi vini bianchi, sulla sinistra i grandi rossi. La superficie vitata è di 5800 ha, inferiore all’1% della superficie vitata totale dell’Italia. L’altitudine dei vigneti varia tra i 200 e i 1000 m s.l.m. con un 57% dei vigneti che si concentra in una fascia collinare tra i 300 e i 500 m.
I viticoltori sono circa 4800 e la superficie media per azienda agricola è di 1 ha. Esistono tre forme di aziende vinicole che, dal 2007, sono riunite nel Consorzio Vini Alto Adige: 12 cantine sociali, che coprono il 70% della produzione; 33 tenute private che producono il 25% e 109 vignaioli indipendenti che coprono solo il 5%.
La produzione annua è di circa 40 milioni di bottiglie ed è rappresentata per il 65% da vini bianchi e per il 35% da rossi. Negli ultimi 40 anni si è verificata una progressiva inversione di tendenza in quanto l’Alto Adige, nel passato, era prevalentemente terra di rossi producendo soprattutto Schiava e Lagrein.
I mercati di riferimento, per ordine decrescente sono: l’Alto Adige stesso, l’Italia, la Germania e gli USA.
Il 98% del prodotto è tutelato dal disciplinare DOC. Le DOC dell’Alto Adige sono due: Alto Adige e Alto Adige Lago di Caldaro. La prima è suddivisa in sei sottozone: Valle Isarco, Santa Maddalena, Terlano, Meranese di Collina, Colli di Bolzano e Valle Venosta.
In Valle Isarco si producono quasi esclusivamente vini bianchi, ad eccezione del rosso Klausner Laitacher, ottenuto da vitigni quali schiava, portoghese, lagrein, pinot nero, coltivati sui pendìi di Chiusa. Il Santa Maddalena è ottenuto da uve che provengono dalle colline di Santa Maddalena, a nord di Bolzano, in cui i vitigni principali sono schiave (schiava, schiava grossa, schiava gentile), per un minimo dell’85%, mentre concorrono, fino a un massimo del 15%, altri vitigni rossi idonei alla coltivazione per la provincia di Bolzano. La sottozona Terlano è ammessa solo per i vini bianchi prodotti nella zona di Terlano; in genere si tratta di un uvaggio senza specificazione di vitigno con una percentuale minima del 50% di pinot bianco e/o chardonnay oppure, nel caso si abbia la specificazione di vitigno (pinot bianco, chardonnay, riesling italico, riesling, sauvignon, sylvaner, müller-thurgau, pinot grigio), questo deve costituire almeno l’85% dell’uvaggio. I vini della sottozona Meranese di Collina provengono dalla zona che circonda Merano e si producono vinificando vitigni schiave a cui si può aggiungere un 15% massimo di altri vitigni rossi coltivati, in promiscuità varietale, negli stessi vigneti. Anche per la sottozona Colli di Bolzano i vigneti che possono vantare tale denominazione devono contenere almeno l’85% di schiave. La sottozona Valle Venosta, di più recente acquisizione, deve riportare la menzione obbligatoria di vitigno che deve essere presente per almeno l’85% fra pinot bianco, chardonnay, pinot grigio, müller-thurgau, riesling, kerner, sauvignon, traminer aromatico, schiava e pinot nero.
Per i cenni storici e il clima, già ampiamente trattati in altre serate dedicate all’Alto Adige, si rimanda a link: https://www.aislombardia.it/racconti-dalle-delegazioni/la-versatilita-dei-vini-dell-alto-adige-e-il-loro-potenziale-evolutivo.htm
Geologia
L’Alto Adige è un patchwork geologico, dovuto alla presenza della Linea Insubrica, formatasi nel Cretaceo, circa cento milioni di anni fa, a causa dello scontro tra la placca euroasiatica e la placca africana, che creò un gran miscuglio di terreni. Nel suolo dell’Alto Adige si trovano più di 150 minerali diversi, che spaziano dal porfido vulcanico alle rocce a dilavamento meteorico - come il quarzo e la mica -, il calcare e la dolomia, fino alla marna dei terreni più sabbiosi. Spesso la composizione cambia completamente anche a pochi metri di distanza.
Vitigni
In un terroir così variegato e complesso, trovano condizioni di crescita ottimali 20 vitigni diversi: pinot grigio (12% della superficie vitata), chardonnay, gewürztraminer e pinot bianco (11%), pinot nero (10%), lagrein e sauvignon blanc (9%), schiava (8%), merlot e cabernet franc/sauvignon (3%). Ci sono poi alcune varietà di origine tedesca (müller thurgau 3%, kerner e riesling 2%, sylvaner 1%, gruner veltliner 0,5%) diffuse soprattutto in Valle Isarco. Da non dimenticare il 2% di moscato giallo, lo 0,1% di moscato rosa e un 2,4% di vitigni diversi. Sporadicamente, in alcuni appezzamenti molto datati, si coltivano ancora varietà autoctone antiche. Tra i vitigni storici locali spiccano nomi suggestivi come blatterle, fraueler e furner. La nuova frontiera della viticoltura altoatesina è rappresentata dai vitigni PIWI, resistenti alle malattie fungine e, quindi, molto utili per i vigneti siti ad altitudini elevate (souvignier gris 31,6 ha, solaris 22,9 ha, bronner 14,1 ha, cabernet cortis 6,1 ha, regent 5,7 ha, muscaris 5,1 ha, johanniter 3 ha, diolinoir 0,4 ha).
UGA
Dalla vendemmia 2024 sono state individuate e possono essere menzionate in etichetta 86 microzone (Unità Geografiche Aggiuntive), che coprono 4899 ha. Per definire le Unità sono stati presi in considerazione i dati relativi al microclima, all’irraggiamento solare, all’ombreggiatura, all’altitudine e alle peculiarità del terreno. I vini prodotti nelle UGA devono utilizzare i vitigni designati come più adatti al territorio della specifica zona, fino a un massimo di cinque. Il disciplinare prevede, inoltre, una riduzione della produzione di uva del 25%, rispetto alla quantità ammessa dalla DOC, in favore di una maggiore qualità. Per definire i nomi delle singole UGA, ci si è avvalsi del Catasto Teresiano della metà del XVIII secolo, grazie al quale si è potuti risalire ai nomi storicamente attribuiti alle zone di coltivazione.
La degustazione
Alto Adige DOC Gewürztraminer Riserva Exilissi 2016 – Baron Di Pauli
gewürztraminer 100%
Vigneti del Maso Höfl unterm Stein, situato a Sella (frazione di Termeno), a circa 500 m s.l.m. Terreno calcareo-argilloso. Vendemmia manuale, diraspatura, macerazione sulle bucce per diverse ore. Fermentazione spontanea e maturazione per dieci mesi in botti grandi di rovere.
Il colore è giallo dorato. Al naso si apprezzano note varietali nette di rosa e litchi già un po’ sciroppato, mandorla, zafferano, curry e curcuma, vegetali fresche come il basilico ed essiccate come il timo e l’alloro, accompagnate da sentori di miele di tiglio. La bocca è ben dosata, fine e opulenta al tempo stesso. Finale sapido e minerale, con note di mandorla amara da croccante. Molto persistente.
Abbinamento: trota altoatesina con zenzero, erbe aromatiche e citronella; pollo leggermente speziato, con tanto latte di cocco; gamberi con lo zenzero; formaggio di capra affinato.
Vigneti delle Dolomiti IGT Chardonnay Gaun 2022 – Alois Lageder
chardonnay 100%
Vigneti in agricoltura biologica e biodinamica, coltivati sul conoide alluvionale di Magrè, a circa 230-250 m s.l.m. Terreno sabbioso, argilloso e calcareo. Vendemmia manuale. Macerazione a grappolo intero. Fermentazione spontanea con lieviti indigeni. Maturazione sulle fecce fini per circa nove mesi in botti di rovere e in acciaio.
Colore giallo paglierino. Il naso esprime note fruttate di banana, pesca bianca, ananas, floreali di biancospino e acacia, lattiche di yogurt, vegetali e balsamiche di tè verde e bianco, alloro e timo, speziate di pepe bianco e leggera vaniglia, mandorla e nocciola quasi verdi, accompagnate da una leggera parte agrumata tra il limone e il cedro. In bocca il vino è masticabile, attacca morbido e finisce con una freschezza sapida. Buona persistenza e grande eleganza.
Abbinamento: petto di faraona ai finferli; rana pescatrice lardellata o con crema allo zafferano; rombo al forno con patate; orata al sale; trota alle nocciole; formaggio a media stagionatura bovino o caprino.
Alto Adige DOC Lagrein Kretzer 2023 – Muri-Gries
lagrein 100%
Vigneto sito a Bolzano, a circa 260 m s.l.m., esposto a sud. Terreno sabbioso profondo di origine alluvionale. Vendemmia manuale. Seguendo il metodo del salasso, circa la metà delle uve viene pressata, mentre l’altra metà del mosto sosta sulle bucce per diverse ore prima della fermentazione. Una volta unite le due parti, segue la fermentazione in acciaio per otto giorni, alla temperatura controllata di 19 °C. Maturazione in acciaio per qualche mese.
Colore rosa corallo. Il naso rivela note fruttate di lampone, melagrana, ciliegia croccante, pesca tabacchiera, uva fragola; floreali di viola e rosa e lievemente lattiche di yogurt ai frutti di bosco. In bocca prevale piacevolmente la parte fruttata di uva fragola e lampone; il vino è morbido, acido e sapido. Buona la persistenza.
Abbinamento: speck, würstel, salamini; pizza alla salsiccia; brodetto di pesce al pomodoro; faraona alla melagrana; ostriche.
Alto Adige DOC Lago di Caldaro Classico Vigna Windegg 2022 – Josef Brigl
schiava 100%
Vigneto della Tenuta Windegg, sito a Caldaro, a 400 m s.l.m. Terreno leggermente calcareo, sabbioso e ghiaioso. Vendemmia manuale. Parziale diraspatura. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata con lieviti selezionati. Fermentazione malolattica. Maturazione in grandi botti di rovere e acciaio.
Colore rosso rubino. Il naso propone note fruttate ammalianti ed eleganti di ciliegia, melagrana, mirtillo e mora di gelso; floreali di viola, rosa e foglia di geranio; balsamiche di timo e foglia di mirto, e un leggero sentore di incenso e cenere. La bocca è piacevolmente fresca, sapida e di grande eleganza, con note di frutta matura, ma ancora croccante. Bella persistenza.
Abbinamenti: canederli allo speck; filetto di cervo con riduzione di ribes rossi; faraona alla melagrana; caciucco; tataki di tonno rosso del Mediterraneo; formaggio di media stagionatura a base di latte bovino di alpeggio.
Alto Adige DOC Pinot Noir Riserva Flora 2020 – Girlan
pinot noir 100%
Vigneti siti a Mazzon, Pinzano e Cornaiano, tra i 380 e i 540 m s.l.m. Depositi morenici su roccia porfirica vulcanica e terreni calcarei argillosi. Vendemmia manuale. Diraspatura. Fermentazione in acciaio per 20-22 giorni, con lieviti selezionati. Fermentazione malolattica. Maturazione per 12 mesi in barrique (70%) e piccole botti di legno da 12 hl (30%). Affinamento in bottiglia per sei mesi.
Colore rosso rubino/granato scarico. Il naso, di grandissima eleganza, gioca su note speziate, fruttate di ciliegia, mora e mirtillo, balsamiche, di rabarbaro, radice, amaro centerbe e macchia mediterranea. La bocca è setosa, elegante, fresca e persistente, con un tannino cesellato. Ritornano note fruttate rosse e scure, e balsamiche, accompagnate da una leggera tostatura.
Abbinamento: cervo/petto d’anatra con funghi porcini; anatra all’arancia o ai frutti rossi; formaggi stagionati d’alpeggio; coque au vin alla francese.
Alto Adige DOC Lagrein Riserva Abtei Muri 2020 – Muri-Gries
lagrein 100%
Due vigneti siti nel quartiere storico di Gries-Moritzing, a 250-280 m s.l.m. Suolo di origine alluvionale, con uno strato di materiale argilloso proveniente dal torrente Talvera e una base di porfido quarzifero. Vendemmia manuale. Fermentazione in acciaio per 14 giorni. Malolattica in acciaio. Maturazione in barrique di rovere per 14-16 mesi.
Colore rosso granato impenetrabile. Al naso il vino esprime note di frutta scura e matura, ma non sotto spirito, di mirtillo, prugna, amarena, visciola, mora di rovo, ma anche di arancia sanguinella, accompagnate da sentori balsamici e chinati, e da una leggera tostatura. In bocca il vino è equilibrato, morbido, fresco e fruttato, con un tannino percepibile, ma aggraziato.
Abbinamento: carne alla griglia o alla brace; gulasch di cervo, capriolo o cinghiale.