Blanc de Blancs reserved. La natura bianca dello champagne

Blanc de Blancs reserved. La natura bianca dello champagne

Degustando
di Aurora Trasmondi
19 maggio 2023

A Enozioni a Milano, una selezione di champagne Blanc de Blancs dove lo chardonnay è protagonista: sei diverse interpretazioni per stile e provenienza, sei “lieti calici che la bellezza infiora…”.

Degustazione a dir poco suadente quella condotta dall’esperto Luisito Perazzo: lo champagne si racconta in una veste interamente bianca, intonando in ogni calice una melodia diversa che consente di decifrare e godere delle variegate cifre stilistiche che offre l’interpretazione dello chardonnay.

È il vitigno coltivato in più paesi al mondo e che più di altri riesce a riflettere la complessità geologica del terreno in cui si allinea, con vigoria, resistenza e facilità di attecchimento. Ma è nella regione della Champagne che questa varietà trova uno dei suoi regni elettivi, primeggiando indisturbata nella pregiata Côte des Blancs, favorita da condizioni pedoclimatiche ideali che le consentono di esprimere al meglio la sua intrinseca e indiscussa eleganza.

Luisito PerazzoQui la vite ha la possibilità di radicarsi in terreni per il 75% calcarei, formati in prevalenza da gesso, marne e frammenti di microrganismi marini depositatisi milioni di anni fa, materiali che non solo garantiscono una riserva di sostanze nutritive, ma che grazie all’elevata porosità, creano un vero e proprio serbatoio d'acqua, regolando in modo naturale la temperatura e il consumo idrico della pianta durante tutto il ciclo vegetativo, favorendone, di fatto, un’equilibrata e ottimale maturazione.

Gli chardonnay che nascono in questa zona sono vivaci e raffinati, con precursori aromatici ampli e definiti, dalla spiccata mineralità sorretta, a livello gustativo, da un’importante spalla acida che, maturando, tende ad assumere una consistenza più cremosa e vellutata, con note di frutta secca, miele e pane tostato: i Blanc de Blancs degustati raccontano nitidamente questo terroir elettivo.

La degustazione

AOC Champagne Blanc de Blancs Brut - Diebolt-Vallois
100% chardonnay - Dosaggio: 3 g/L - Affinamento: 36 mesi sui lieviti

Siamo a Cramant, primo villaggio classificato 100% Grand Cru quando si entra nella Côte des Blancs da Épernay, dimora della Maison nata nel 1978 dall’unione di due storiche famiglie di vigneron: i Diebolt da Cramant, produttori dalla fine del XIX secolo, e i Vallois da Cuis, vignaioli addirittura dal XV secolo. Ad oggi la loro proprietà conta 11 ettari vitati e sono curiosamente classificati come négociant, nonostante siano di fatto dei récoltant dal momento che producono le uve ma le rivendono a loro stessi: un escamotage che consente al padre di cedere le uve al figlio diventato titolare del marchio.

Giallo paglierino e dal perlage sottile, il loro Blanc de Blancs è frutto di un assemblaggio di due annate, delle quali prevale per il 70% la più recente. Il naso non particolarmente intenso ma vivace, si apre con fiori bianchi e frutti tropicali, per poi lasciar spazio a definite note agrumate accompagnate da quelle minerali di grafite e silice. L’ingresso in bocca è di un’avvolgente freschezza e una stuzzicante sapidità: fine, pulito, semplice e dall’ottima persistenza. Ideale per un aperitivo.

AOC Champagne Blanc de Blancs Brut - Perrier Jouët
100% chardonnay - Dosaggio: 8 g/L - Affinamento: 36 mesi sui lieviti

Lo chardonnay è da sempre l’uva simbolo della Maison, tra le prime a identificare il potenziale della Côte des Blancs come suo terroir elettivo e tra le prime, già nel 1920, a utilizzarlo per creare cuvée in purezza.

La proprietà si estende nei dintorni di Épernay in due dei villages più vocati della Champagne, Verneuil e Cumières, mentre le uve necessarie per completare la produzione provengono da 30 crus distribuiti tra la Montagne de Reims, la Côte des Blancs e la regione di Vitry, vigneti che vengono seguiti in collaborazione con viticoltori legati alla famiglia Fourmon da generazioni.

Lievi sfumature tendenti al verde avvolgono il bicchiere dorato, luminoso e dal perlage particolarmente vivace. Al naso si apre delicatamente con nitide note di acacia e sambuco, gelsomino e peonia, che si intrecciano a sentori agrumati non immediati e a tratti quasi piccanti, di cedro e pompelmo, avvolti in una nota di pane appena sfornato. L’entrata in bocca è cremosa più che verticale, dalla marcata mineralità e con un durevole finale. Un vino che non punta sulla complessità, ma premia la bevibilità per tutti.

AOC Champagne Blanc de Blancs Grand Cru Extra Brut - Bruno Paillard
100% chardonnay - Dosaggio: 5 g/L - Affinamento: 48 mesi sui lieviti

«Bisogna servire la Champagne e non servirsene». Fedele a questo motto, nel 1981, Bruno Paillard fonda a Reims una delle più recenti Maison della regione, che ad oggi, gestisce un vigneto di 30 ettari ripartito in 15 cru, di cui ben 14 dislocati nei grandi terroir di Le Mesnil-sur- Oger, Oger, Cumières, Verzenay , e uno a sud, il cru di Les Riceys, nell’Aube.

Vengono prodotti solo extra brut, ed è nella delicata effervescenza che i vini di Paillard trovano il tratto stilistico distintivo: il tiraggio avviene con una quantità inferiore di lieviti e zucchero, il che porta la pressione finale a 4,5 atmosfere anziché 6, facendone un demi-mousse.

Nel calice il perlage appare appunto meno vivace, ma non meno abbondante e fine, dal giallo dorato, luminoso con venature lievemente verdognole. Al naso primeggiano le note minerali su quelle agrumate: gesso, silice, ardesia, lasciano spazio in seconda battuta alla scorza di limone, al cedro e pompelmo, con un finale ammandorlato che rivela un leggero passaggio in legno. L’entrata in bocca è verticale, per poi farsi spazio riempiendone l’interno: una sintesi dei primi due calici degustati. Fresco e saporito, lo sviluppo citrino e i ritorni minerali asciugano la bocca e la lasciano pulita nel finale appagante e sostenuto. Elegante.

I viniAOC Champagne Blanc de Blancs 2010 - Deutz 
100% chardonnay - Dosaggio: 7 g/L - Affinamento: 48 mesi sui lieviti

Ci spostiamo ad Aÿ, dove nel 1838 nasce la Maison Deutz-Gelderman, oggi proprietà della famiglia Rouzaud, a capo della Louis Roederer, con un patrimonio di 37 ettari di vigneti situati sui migliori terreni della regione. Nonostante sia notoriamente terra di pinot nero, il blanc de blancs millesimato è un prodotto a cui la cantina è particolarmente legata, iniziando a produrlo già dal 1965.

Le uve provengono dalla Côte des Blancs e dalla parte orientale della Montagne de Reims, nella fattispecie da Villers-Marmery, Avize e Le-Mesnil.

Giallo paglierino intenso e luminoso, dal perlage molto fine e regolare. Immediati al naso l’eleganza e lo spessore che di fatto identificano lo stile della Maison: materia e leggerezza, nonostante il dosaggio non propriamente contenuto. Si apre su una vasta gamma di aromi maturi di frutta gialla, accompagnati dalla lieve dolcezza di pasticceria da forno, canditi, zucchero filato, burro fuso e a tratti mandorle e arachidi con leggere note mentolate, erbe aromatiche e richiami di salicornia. Al palato la netta e agrumata acidità si lega a doppio filo con la vena sapida e minerale, accompagnando un sorso polposo e quasi masticabile verso una chiusura asciutta di craie. Un vino di carattere, intenso ma fine, per certi versi sorprendente.

AOC Champagne Blanc de Blancs Extra Brut La Colline Inspirée - Jacques Lassaigne
100% chardonnay - Dosaggio: 3,5 g/L - Affinamento: 36 mesi sui lieviti

Siamo nel sud della Champagne, nei dintorni di Montgueux, villaggio nel dipartimento dell’Aube dove dal 1999 Emmanuel e Ludovic, portano avanti la Maison fondata dal padre Jacques nel 1978. Lo chardonnay utilizzato proviene da diverse parcelle della Côte des Bar, vigneti con un’età media di 40 anni che prosperano in collina su quell’île de craie, che ha fatto guadagnare a Montgueux il soprannome di Montrachet della Champagne.

Già nel color dorato intenso manifesta la sua complessità, con un perlage fitto, consistente e sostenuto. Il naso, dall’immediato impatto terziario, non disattende le aspettative: foglie secche, champignon, sottobosco, muschio, tabacco, pipa; e ancora, corbezzolo, scorza di agrume, arachide, frutta matura e candita, asparagi di mare, miele, burro fuso: un profluvio di aromi. La significativa evoluzione, al palato si manifesta con opulenza: l’entrata in bocca è materica e il finale interminabile. Un sorso quasi salato, in cui la sapidità è nettamente predominante sull’acidità. Un vino gastronomico performante.

AOC Champagne Blanc de Blancs Brut Nature Avalon - Charles Dufour
100% chardonnay - Dosaggio: 1,5 g/L - Affinamento: 36 mesi sui lieviti

La Maison Dufour ha una storia antica, ma è dal 2008 che prende in gestione i vigneti l’erede Charles, uno dei più giovani nomi della Champagne e, sembrerebbe, anche uno tra i più interessanti. Siamo nell’Aube, nel comprensorio di Bar-sur-Seine, un territorio ben lontano dai grandi cru e molto vicino alla regione dello Chablis. I vigneti si estendono per appena 6 ettari attorno ai villaggi di Landreville, Celles-sur-Ounce e Essoyes, ed è qui che Charles vira bruscamente la tradizionale rotta della Maison, spostandosi velocemente verso un percorso di conversione biologica e di valorizzazione del terroir dell’Aube.

Le uve vengono vendemmiate manualmente e il mosto trasferito in barrique di rovere dove avviene la prima fermentazione esclusivamente con lieviti indigeni, senza alcuna filtrazione o chiarifica delle basi spumante e senza l’aggiunta di alcun liqueur in fase di sboccatura.

Non a caso, nel bicchiere il giallo dorato si fa più cupo, quasi opalescente. Il naso è ampio e si apre con note di pasticceria, mais tostato, cedro candito, scorza di arancia, per chiudersi con sentori che ricordano una lambic. Il sorso è ricco e complesso, dalla verticalità tagliente e una densità quasi masticabile che non può non impegnare e confondere la bocca. Un vino che risveglierebbe anche i palati più stanchi.

Libiamo ne’ lieti calici