José Rallo e la voglia di imparare sempre

José Rallo e la voglia di imparare sempre

Enozioni a Milano 2024
di Francesca Ciancio
06 giugno 2024

L’importanza della formazione continua e dei buoni maestri. Nel suo caso, i genitori Giacomo e Gabriella. A tu per tu con una delle manager più importanti del mondo del vino italiano

Tratto da ViniPlus di Lombardia - N° 26 Maggio 2024

Un premio è un nuovo punto di partenza e mai uno di arrivo. Così la pensa José Rallo, Amministratore delegato e co-titolare dell’azienda vitivinicola Donnafugata insieme al fratello Antonio. Alla produttrice siciliana infatti è andato il premio Enozioni a Milano 2024 di AIS Lombardia. José mette tutte le targhe in fila e devono essere tante – e le attribuisce a un lavoro di squadra, pensando già alla prossima perché dice – bisogna meritarsele una a una. Quest’anno l’imprenditrice compie sessant’anni ed è in azienda da più di trenta. Il sorriso è sempre lo stesso, così come sempre vivace è la palette di colori che indossa. Non solo un vezzo, ma una scelta strategica e precisa: portarsi la Sicilia addosso, farla vedere e non solo sentire nei vini. D’altronde, tutti le riconoscono grandi competenze comunicative, in parte naturali, in parte studiate in modo meticoloso. Sue sono le idee delle degustazioni multisensoriali tra musica e vino – José è una raffinata cantante jazz – l’organizzazione degli eventi legati a Cantine Aperte e Calici di Stelle (le aziende a marchio Donnafugata accolgono quasi 30mila visitatori l’anno), le mostre a Villa Necchi Campiglio a Milano sulla nascita delle iconiche etichette del brand e poi le collaborazioni con famose firme della moda, Dolce& Gabbana su tutte.

L’idea che José offre della sua isola è quella di una terra accogliente, che sa fare impresa, dove il ruolo della famiglia e del passato conta. Nel caso dei Rallo parliamo di 170 anni di storia, che oggi si traducono in aziende sparse in tutta la Sicilia: dalla natura estrema di Pantelleria alle antiche cantine di Marsala, passando per la viticoltura di montagna dell’Etna e per le terre del Cerasuolo di Vittoria, fino alle colline di Contessa Entellina dove tutto ha avuto origine. Il tutto, per un totale di 488 ettari. Prima di scegliere l’azienda di famiglia ha lavorato in società internazionali di consulenza manageriale (è laureata in Economia e Commercio presso l’Università Sant’Anna di Pisa). Studi ed esperienze professionali che l’hanno portata a essere la prima donna membro del CdA del Banco di Sicilia su nomina di Unicredit. Vanta anche il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conquistato nel 2009 e, tra i suoi ultimi incarichi, c’è quello di consigliere di amministrazione del FAI - Fondo Ambiente Italiano.

Milano è una città che ama e la Lombardia è il primo mercato regionale per Donnafugata in termini di fatturato. «Qui ho assaggiato per la prima volta il Ben Ryé con la pizza – racconta sorridendo José – perché è un posto dove c’è sperimentazione, e dinamismo. Da quando sono consigliere FAI ho avuto modo di visitare luoghi inaspettati. Non è una città grigia come molti ancora pensano. Ho anche un posto del cuore, che è il Museo del Novecento, ogni volta imparo qualcosa visitandolo». L’apprendimento è una parola che torna spesso nelle chiacchiere con la viticoltrice e il tempo della formazione è continuo, per lei e per i suoi collaboratori: «Da quando sono entrata in azienda non ho mai smesso di dedicarmi alla conoscenza dell’analisi sensoriale dei vini; mi sono dedicata al mondo digitale, ma anche al controllo di gestione. Mi occupo di team building, in cui coinvolgo sociologi e psicologi. Oggi siamo circa 250 persone, la coesione tra noi è fondamentale».

Case history perfetta nel racconto della formazione targata Donnafugata è quella di Pietro Russo, l’enologo del brand, che ha conquistato il titolo di Master of Wine qualche mese fa. Un percorso iniziato nel 2014 che coinvolse anche José Rallo: «Abbiamo condiviso il primo master – ricorda la produttrice – e lì mi resi conto che Pietro faceva sul serio. Sono stati dieci anni di studio intenso ma l’azienda lo ha appoggiato fin dall’inizio».

Ogni buona formazione ha dei maestri e quelli di José sono stati i genitori, Giacomo e Gabriella Rallo: «Mi hanno insegnato l’autostima. A impegnarmi, ma anche a credere in quello che facevo. Mia madre è un’anima libera e mio padre ha avuto uno spirito femminista impensabile per i tempi. Ho cambiato tanti ruoli in azienda, questo mi ha permesso di non annoiarmi mai».

L’ultima e forse più importante sfida per chi si occupa di agricoltura è quella della sostenibilità in cui lei e il fratello Antonio sono impegnati da anni: «Pantelleria in particolare è il nostro laboratorio di biodiversità. Un ecosistema perfetto e fragile dove c’è l’alberello pantesco, patrimonio immateriale dell’Unesco, il giardino pantesco, tra i luoghi FAI, l’opera dei muretti a secco che ripristiniamo di continuo. A suggello di tutto questo è arrivata la bottiglia leggera per il nostro zibibbo fermo, il Lighea: cento per cento vetro siciliano per 410 grammi di peso e il tappo Nomacorc Ocean, ottenuto riciclando plastica raccolta in mare». ◆