Pianeta Vega Sicilia. L’esperienza di entrarci in contatto

Enozioni a Milano 2025
di Matteo Forlì
16 aprile 2025
Accompagnati da Nicola Bonera in un viaggio alla scoperta delle tante facce dell’iconica Bodega durante Enozioni 2025: dal vino-mito Unico alle altre espressioni delle tenute Ribera del Duero, Rioja e Castiglia e Leòn.
Unica, e non solo per il suo Unico. Vega Sicilia è un pezzo di storia del vino spagnolo, uno dei riferimenti dell’enologia mondiale. Una cantina che ha sintetizzato l'eccellenza del Duero col suo vino-icona e che negli anni ha anche allargato la sua influenza declinandola in una policromia espressiva che oggi non si limita più alla culla d’origine. «La prima annata che ho assaggiato di Vega Sicilia Unico è stata la 1986, e da lì in poi le ho bevute quasi tutte. Sono un ragazzo fortunato», ha esordito Nicola Bonera, Miglior Sommelier d’Italia 2010 e curatore della guida Vitae, srotolando il tappeto rosso alla degustazione dei vini della Bodega in occasione di Enozioni 2025 di AIS Lombardia.
Una storia di 160 anni
Vega Sicilia - il cui nome “Sicilia” non ha nulla a che fare con la nostra isola maggiore ma deriva da Cecilia, antica proprietaria della collina dove sorgevano originariamente la maggior parte dei vigneti, e “Vega” che significa “Piana fertile” è un riferimento alla vegetazione locale - è un romanzo lungo 160 anni. L’azienda fu fondata nel 1864 sulla sponda sinistra del fiume Duero, tra Valbuena e Quintanilla (a pochi passi da Valladolid), da Don Eloy Lecanda y Chaves, che portò dalla Francia talee di uve bordolesi, tra cui cabernet sauvignon, merlot e malbec (all'epoca, molto diffuso nei vigneti di Bordeaux) affiancandole al locale tempranillo. Il battesimo del primo Unico, scintilla del celebre enologo Domingo Garramiola Txomin, avvenne però solo nei primi anni del secolo scorso, quando sbocciò il periodo aureo della cantina sotto la gestione di Antonio Herrero Velázquez. Dal 1982, alla guida di Vega Sicilia (oggi 250 ettari vitati) c’è la famiglia Álvarez che ha allargato la presenza in Spagna con la tenuta Alión, una cantina battezzata nel 1993 da uve (96 ettari in tutto) raccolte a poca distanza dalla casa madre, la Bodegas Pintia, in Castiglia e León (90 ettari), e Macán (100 ettari), nel cuore della Rioja e in partnership con Benjamin de Rothschild.
Tempranillo, l’anima rossa della Bodega
Ribera del Duero (storicamente), Rioja e Toro - 250 km da estremo a estremo - sono le DO (Denominaciones de Origen) d’elezione di Vega Sicilia. «In Ribera del Duero e Toro in particolare, le escursioni termiche tra inverno ed estate sono da Guinness World record, con un divario di 60 °C», precisa Bonera, «facendo di queste denominazioni luoghi ideali, perfetti per una viticoltura “naturale”. Il clima rigido che tocca i -20 °C nei periodi più freddi fortifica e “sanifica” le piante mentre le scarse precipitazioni primaverili e le estati secche, dove si arriva a 40 °C, contribuiscono a ridurre gli interventi sul campo. Queste condizioni consentono, ad esempio, che in tutto il pianeta Vega Sicilia si producano vini da fermentazione spontanee». Le viti, spesso di età oltre gli 80 anni e coltivate ad alberello, affondano le radici in terreni a forte componente calcarea, in particolare nella culla di Valladolid, e popolano le laderdas, i pendii di media collina. Il tempranillo resta ancora oggi l’anima rossa della Bodega: rapisce l’80% dei 250 ettari vitati e il resto se lo spartiscono cabernet sauvignon, malbec e merlot. Detto anche tinto fino, tinta del país, tinta de Toro (ma viene chiamato in almeno un’ottantina di altri modi con sinonimi spesso fantasiosi ed errati), il tempranillo è un’uva dal «grande corredo tannico e polifenolico che restituisce espressioni di grande speziatura, volume e peso, tanto che spesso le sue spigolosità vengono ingentilite da blend con altre varietà. Come fa appunto Vega Sicilia», prosegue Nicola. «Nei suoi vini di punta Unico e Unico Riserva Especial, l’azienda utilizza un saldo di cabernet sauvignon. Per il Valbuena, che sarebbe corretto definire un Second Vin alla maniera bordolese perché di questo si tratta, il matrimonio è con una quota di merlot».
Il valore del tempo
Il tempo, l’elogio alla lentezza in cantina e la scienza della pazienza per la creazione di liquidi capaci di sfidare gli anni, è il tratto più intimo del lavoro di Vega Sicilia. I tre vini più importanti di Vega Sicilia sono anche gli unici che conservano una tradizione fatta di epocali affinamenti in legno (oggi, comunque meno parossistici di qualche decennio fa) adottando invece una mano più gentile sulle espressioni delle nuove tenute. «Dai primi anni 2000, in virtù anche delle forti critiche internazionali sull’uso esasperato del legno che portarono un cambio di paradigma in tutto il vino spagnolo, anche Unico ha perso all’improvviso due anni di affinamento nella pratica produttiva. I vini nati per ultimi hanno invece da subito adottato una mano più leggera con soste in botte che raramente superano i 20 mesi», ha spiegato ancora Bonera. Meglio delle parole, la prova del calice, un tasto rewind che ha riavvolto gli ultimi anni di storia produttiva, ha così finito per raccontare meglio cosa sono oggi i vini di Vega Sicilia: monumentali etichette capaci di trovare nuova armonia espressiva senza smarrire un’unghia della proverbiale capacità di generare emozioni e nuove declinazioni in grado di tradurre con lo stile distintivo della cantina i rispettivi territori di provenienza.
La Degustazione
Ribera del Duero DO Alión 2020 - Bodega y Viñedos Alión
“L’altra” Ribera del Duero secondo Vega Sicilia. Tempranillo in purezza da vigne ad alberello di 40 anni, figlio di un’annata molto asciutta e affinato per un 4% in rovere americano e il resto in rovere francese. Ha un profilo olfattivo di grande grazia e proporzione, con un frutto che si fa largo a poco a poco sulla marca del legno. Svela accenni terrosi, note di cocco, echi di caffè e un tratto empireumatico evidente. In bocca è sorprendentemente snello, con un tannino compiuto e un fine bocca linfatico, vegetale.
Toro DO Pintia 2019 - Bodegas y Viñedos Pintia
Altro tempranillo in purezza dalla zona di Toro. Le vigne ad alberello, di oltre 35 anni, hanno un impianto di appena mille piante per ettaro e sono poste a 700 metri di altitudine su suoli con forte componente pietrosa. Affinamento di 16 mesi in legni di diversa grandezza. Al naso sentori di humus, cortecce e un’identità speziata che si fonde alla parte vegetale. Al palato svela una componente salina, ha un sorso di golosa rusticità, è cupo e pieno, con un tannino possente.
Rioja DOCa Macán 2017 - Bodega Benjamin de Rothschild & Vega Sicilia
Simbolo della collaborazione tra Vega Sicilia e Benjamin de Rothschild battezzata nel 2004. Un vino che affina per 15 mesi in barrique francesi di primo e secondo passaggio, declinando un’annata bizzarra, caratterizzata dalle diffuse gelate a fine aprile, intense precipitazioni alternate a lunghi periodi siccità. Mostra tracce di evoluzione ossidativa già all’olfatto e note terziarie evidenti. In bocca, tra le note di frutta stracotta, conferma una maturità spinta per l’età, anche se guadagna equilibrio. Restano le sensazioni retronasali di caramello bruciato.
Ribera del Duero DO Valbuena 5° Año 2019 - Bodegas Vega Sicilia
Tinto fino (il solito tempranillo) con un’unghia di merlot (3%). Il “Second Vin” di Vega Sicilia affina in legni di svariate dimensioni (da 225 litri a 2 ettolitri) dove rimane complessivamente due anni prima di completare i 5 previsti dall’evoluzione (e citati nel nome) in bottiglia. Aromi torrefatti lambiscono un profilo olfattivo quasi ritroso, con ricordi di liquore alla ciliegia, polvere di segatura e rintocchi balsamici. Sapido, tattile, ricco, raffinatissimo e quasi perentorio invece al palato. Con un ricordo affumicato e fibroso.
Ribera del Duero DO Vega Sicilia Unico 2014 - Bodegas Vega Sicilia
Poderoso generatore di emozioni riservato a palati esigenti, Unico è prodotto da 40 selezionati ettari della tenuta di Valbuena del Duero dove si mescolano una ventina di tipi di suoli. La ricetta dice tinto fino 94% e 6% di cabernet sauvignon. Dieci anni tra legno (barrique prima, poi tini troncoconici da 22 ettolitri) e bottiglia ne fanno uno dei vini rossi con un’evoluzione più lunga sul pianeta. Figlio di un millesimo generoso per qualità e quantità, anticipa pochissimo della sua stoffa al naso, con un profilo olfattivo punteggiato da sensazioni vegetali e saline. In bocca è dolce, polposo, ricco, vaniglia e sensazioni di confettura di frutta. Un vino che riempie tutti gli attimi del suo impagabile assaggio.
Ribera del Duero DO Vega Sicilia Unico Reserva Especial Edición 2024 - Bodegas Vega Sicilia
Riflesso del culto spagnolo del vino, omaggio alla tradizione, Unico Reserva Especial è una sintesi delle ultime migliori annate del vino icona di Vega Sicilia. In questa Edición 2024 il blend annovera la 2010, 2011 e 2012. Ha una personalità olfattiva di grande compiutezza e fascino, mirabile simmetria gustativa e sorprendente freschezza. Oltre alla capacità di esprimere un’eleganza su cui il tempo non ha effetto.