Lugana, tempo di bilanci per l'annata 2024

Lugana, tempo di bilanci per l'annata 2024

News dai Consorzi lombardi
di Redazione
11 febbraio 2025

Nel 2024 cala del 22% la produzione, con 21 milioni di bottiglie, a causa delle difficoltà della vendemmia 2023. Bene a valore il prezzo medio a scaffale. Export: focus su Germania, Austria e Svizzera

Nonostante le difficoltà legate all'annata 2023, che ha registrato un calo del 30% della vendemmia a causa delle grandini che hanno flagellato il territorio, c'è soddisfazione e ottimismo all'interno della denominazione per i risultati raggiunti e i futuri obiettivi. È quanto emerge dall'annuale report diffuso dal Consorzio Lugana, all'interno del quale si fanno i bilanci dell'anno appena concluso.

Produzione giù del 22%

Nel 2024 la produzione si è attestata a 21 milioni di bottiglie, con un calo del 22% rispetto ai 28 del 2023. "Grazie a una gestione ottimale delle giacenze di cantina, comprese quelle relative alle vendemmie precedenti, e a una distribuzione commerciale calibrata, le aziende del Lugana sono riuscite a mantenere un buon equilibrio di mercato, garantendo continuità alla clientela, soddisfacendo i propri clienti e preservando il posizionamento del brand" si legge nel rapporto. «In un contesto di scarsità, le aziende hanno adottato misure rigorose, come ad esempio le assegnazioni di prodotto ai diversi mercati, per garantire la continuità commerciale e preservare il valore della Denominazione, con una gestione che ha rafforzato la reputazione del Lugana nel mondo trade» afferma il Presidente del Consorzio Tutela Lugana DOC Fabio Zenato. 

Positivo il prezzo delle bottiglie e delle uve

Sul fronte dei prezzi, quello medio delle bottiglie al supermercato ha superato i 9 €, con un aumento del 9% rispetto all'anno precedente, "ponendo il Lugana in una posizione di vertice tra i bianchi DOC italiani (dato IRI)". Bene anche il valore del vino sfuso, dove il prezzo medio si è stabilizzato a 4,30 € al litro. "Anche il prezzo delle uve ha seguito un trend positivo, con una media consolidata tra 2 € e 2,30 € al kg – si legge ancora nel report –. Questo dato dimostra quanto i viticoltori siano riusciti ad ottenere un giusto ritorno per il proprio lavoro, senza risentire degli squilibri produttivi". 

Export: prima di tutto Germania, Austria e Svizzera

Per quanto riguarda, infine, l'internazionalizzazione, il focus è sui mercati DACH (Germania, Austria e Svizzera), "che sono da sempre tra i più ricettivi per il nostro vino" commenta Edoardo Peduto, Direttore del Consorzio Tutela Lugana Doc. "Guardiamo anche con grande interesse a mercati come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove il nostro impegno è quello di sviluppare una maggiore visibilità e una distribuzione più capillare. L'internazionalizzazione è fondamentale per il futuro del Lugana". I vini della denonominazione, riconosciuta nel 1967 e regolamentata dal Consorzio dal 1990, con 2.600 ettari e 214 produttori, vengono esportati per oltre il 60% della sua produzione in 65 paesi nel mondo.